Erice: Il tempio della Dea Afrodite
- Erice
- Cultura
Furono il culto della fertilità e dell’amore a segnare Erice.
Celebre nella sua antichità per il suo santuario in cima alla montagna al quale si rivolgevano i naviganti: il tempio della Dea.
Si passeggia sulla spianata della magnifica fortezza, spesso battuta da onde nebbiose che si ispessiscono e si diradano dolcemente quasi improvvisamente.
Si cerca qualcosa che possa far pensare ad un altare all’aperto, come un “falso pozzo di Afrodite”.
E si resta, invece, storditi da un luogo che mito, vestigia e natura rendono turbinoso e di misteriosa sensualità.
Distrutta durante la prima guerra punica dai Cartaginesi, che ne trasferirono gli abitanti a Drepanon (Trapani), Erice fu conquistata nel 248 a.C. da Roma.
Forse allora era un ammasso di rovine, ma il tempio della dea rinacque a nuovo splendore grazie ai vincitori.
Scrive Svetonio: “Claudio fece restaurare il tempio di Venere Ericina in Sicilia, che era caduto in rovina per invecchiamento, a spese dell’erario del popolo romano”.
E aggiunge Diodoro: essi (i Romani) superarono tutti i popoli che li avevano preceduti per le onoranze che rendevano alla dea”.
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